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Fermentazioni 2015

10.02.2015 by Chiara Peretti // Leave a Comment

Fermentazioni

Lo sappiamo siamo un po’ in ritardo per scriverne, ma Fermentazioni ci è piaciuto così tanto che a distanza di tempo non riusciamo ancora a frenare l’entusiasmo.

Per chi non lo sapesse Fermentazioni è il festival dedicato alla birra di qualità, all’arte, al gusto e alla socialità; giunto al suo terzo compleanno, si è svolto a Roma dall’11 al 13 settembre scorsi.

Erano presenti ben 34 birrifici, alcuni già affermati nel panorama nazionale e internazionale insieme ad alcune novità come Hammer, Birra Etnia e la giovanissima Vento Forte.

Intanto permettetemi di dire che, differentemente da tutti gli altri festival a cui abbiamo partecipato, questo era quello con la più alta concentrazione di famiglie con bambini piccoli e piccolissimi. Infatti la manifestazione offriva laboratori anche per i bimbi e uno spazio all’aperto molto confortevole in cui potevano muoversi liberamente in mezzo agli adulti.

La location, Officine Farneto, è davvero molto bella, dallo stile un po’ “urban”: al piano terra c’erano le spine dei birrifici e al piano superiore una mostra fotografica davvero interessante sul cibo e la birra artigianale.

antonino-cannavacciuolo

Bob Noto, tra i più stimati gastronomi al mondo e bravissimo fotografo di food, ha selezionato alcuni piatti tra le migliaia che ha mangiato al mondo e li ha fotografati. Gli scatti artistici hanno proprio l’obbiettivo di ricordare come la birra sia perfettamente a suo agio con l’alta cucina e sono stati pensati in collaborazione con i massimi esperti di birra in Italia, tra cui Marco Bolasco.

Ecco allora che troviamo piatti di chef stellati, per esempio un piatto di pesce di Cannavacciuolo abbinato al Birrificio di Sorrento. L’abbinamento gioca sul bilanciamento perfetto tra una birra dalle note agrumate, che fin da subito annunciano le bucce dei Limoni di Sorrento (IGP) aggiunte alla fine della bollitura, oltre ad un sentore di frutta estiva con sul finale una leggera nota luppolatura e il gusto del pesce. piergiorgio-parini

Gioca invece sulla similitudine gustativa l’abbinamento di Piergiorgio Parini: Piccione, ciliegie, senape e rape  con Scires del Birrificio Italiano (birra dell’anno nel 2008). In questo piatto accosta al piccione frutti e verdure che ne contrastano la dolcezza delle carni e ne ricordano il colore. Il piatto viene abbinato con una birra a fermentazione spontanea quindi dal sapore acidulo ma con profumo di prugna, che pulisce il palato ed esalta il gusto equilibrato nel suo insieme.

Qui potete trovare la galleria completa.

Ora iniziamo

Birre scelte da Chiara:

Come sapete o forse l’avrete solo intuito Enrico è un fan delle IPA e delle Barley Wine, mentre io adoro le birre di stampo trappista, le blanche, le weisse e le porter anche se, discostandomi dallo sciocco stereotipo che alle donne piacciano solo le birre dolci, apprezzo anche le IPA quando sapientemente abbinate col cibo giusto.
Quindi abbiamo fatto assaggi completamente differenti.

Mi scaldo con una vecchia conoscenza Birra dell’Eremo di cui apprezzo particolarmente Fuoco ma decido di provare Saggia una blanche dai profumi di lievito coriandolo ed arance.

Segue Novi Luna del birrificio artigianale Maiella. Mi lascio intrigare perché dicono sia aromatizzata ai fiori. In realtà la nota di lavanda è davvero troppo forte e poco bilanciata a mio parere.

Poi sfido il mio palato tentando una acida: Cherry lady del birrificio Foglie d’Erba.
Spesso le birre a fermentazione spontanea non incontrano i miei gusti ma da quando me le hanno fatte assaggiare abbinate con le vongole ho capito che hanno del potenziale per me ancora nascosto. Quindi mi lancio su Cherry lady del Birrificio foglie d’erba e mi lascio stupire. Intanto è rosa con toni aranciati quindi il mio lato glamour è appagato la sensazione al naso piacevolmente confermata dal palato è quella di frutti rossi: lamponi, ribes e ciliegia. L’acidità è leggera e alla fine un nota lievemente luppolata chiude in un piacevole equilibrio.

Dopo due novità torno alle vecchie certezze… lo confesso non riesco a non tornare sempre dal Birrificio del Forte perché a dir la verità ho proprio una dipendenza da Regina del Mare: credo sia nata per me, non ha niente in più e niente in meno rispetto a quello che è la mia personale idea della perfezione birraria. Una birra corposa e bruna, dal profumo intenso di frutta candita con sentori di datteri e prugna accompagnata da una nota speziata di sottofondo. Al gusto sprigiona una morbida dolcezza senza essere stucchevole. Il mio secondo amore è la Mancina, dello stesso birrificio, una chiara con riflessi dorati ancora un intenso profumo di frutta matura pesca e ananas per lo più e un tono speziato dato dal lievito di stampo belga accompagnato da un inaspettata luppolatura, leggera che le conferisce freschezza.

Chiudo tornando dal  birrificio Foglie d’Erba che non conoscevo prima e provo la loro tripel Gentle Giant. Nonostante gli 8 gradi alcolici non è pesante ne stucchevole: ha note maltate di biscotto e caramello ma la sua chiusura secca fa sì che non sia stucchevole.

Birre scelte da Enrico:

Parto anche io sul sicuro con Birra dell’Eremo, provando la nuova Oceano, una summer ale che svolge perfettamente il suo compito: rinfrescante, luppolata, leggermente amara.

Passo quindi a una nuova scoperta, almeno per me, il Birrificio La Casa di Cura, birrificio abruzzese le cui etichette richiamano appunto diversi sistemi “curativi”. Parto quindi con la TSO, una golden ale con aggiunta di ribes del Gran Sasso. Purtroppo non ricordo il lotto, informazione importante dato che ogni lotto è aromatizzato con ingredienti locali ma sempre diversi.

Proseguo il mio percorso di degustazione e scoperta andando a trovare il Birrificio di Cagliari; anche in questo caso i prodotti del luogo in cui sorge il birrificio la fanno da padrone, provo infatti la Figu Morisca (che in sardo vuol dire fico d’india), una blanche aromatizzata con questo frutto. Quanto sia dolce il fico d’india lo sapete, la birra gli somiglia, ma senza diventare stucchevole. Confesso però di aver preferito la Sant’Elia, una dubbel fruttata e caramellata.

Vento Forte è un nuovo birrificio di Bracciano, vicino Roma. Ho provato la loro #07 Session IPA, una India Pale Ale secca e amara, ma che ti stupisce con un profumo di cocco, mango e frutti tropicali così intenso che se mmi avessero bendato forse al naso non l’avrei riconosciuta come birra.

Chiudo infine facendo anche io un salto al Birrificio Foglie d’Erba: provo la Freewheelin’ IPA, una Imperial IPA amara ma non troppo, erbacea, resinata che prova a nascondere i suoi 8, 5 gradi senza riuscirci completamente.

Ah no, prima di chiudere devo raccontarvi anche questa: tra diversi food truck era presente “Frigo” con la sua offerta di gelati artigianali, tra i quali alcuni fatti con la birra. Ma io ho voluto esagerare, ho provato il “floater”, una specie di gelato affogato nella birra. Gelato al malto d’orzo, gelato al lievito di birra e canditi ricoperti da un’abbondante innaffiata di My Antonia, l’imperial pilsner di Birra del Borgo. Che dire: tutti gli ingredienti erano ottimi, ma credo che la prossima volta li gusterò separatamente! 😉

Tempo fa avevo letto, non ricordo dove, un articolo che elencava gli elementi fondamentali per la buona riuscita di un festival birrario. Ne elencava 4: la location, la birra, il cibo e la musica. Ai tempi mi sembrò un articolo scemo, quasi banale. Dopo un paio d’anni in giro per festival legati al mondo della birra artigianale posso affermare che non lo era. Per nulla. Nessun festival a cui ho partecipato è riuscito ad avere un livello qualitativamente elevato in tutti e 4 questi aspetti. Tranne Fermentazioni.

All’anno prossimo!

Summary
Fermentazioni 2015
Article Name
Fermentazioni 2015
Description
Fermentazioni, il nostro resoconto dal festival della birra artigianale che si è svolto a settembre a Roma.
Author
Chiara Peretti
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Categories // News ed Eventi Tags // fermentazioni, festival, roma

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